Tecnologia e attenzione alla comunità si sposano al Colosseo nel nome della Fondazione Castelli
CONTROLLO A DISTANZA PER I DEFIBRILLATORI DEL COLOSSEO
Prosegue il progetto di cardioprotezione del Parco Archeologico
La Fondazione “Giorgio Castelli” Onlus prosegue nella sua
opera di formazione e diffusione della cultura dell’emergenza.
Nell’Anno
formativo 2018/2019 oltre 200 Allieve e Allievi delle Sedi Formalba di Albano e
Cecchina sono stati formati alle manovre di rianimazione cardiorespiratoria,
propedeutiche all’uso del Defibrillatore in caso di arresto cardiaco.
Una delle
coordinatrici della sede albanense ha anche conseguito l’attestato di operatore
laico BLSD ed è quindi in grado di utilizzare, in caso di necessità, il
defibrillatore semiautomatico.
Dai campi sportivi, quindi, alla scuola e dalla scuola ai
luoghi di aggregazione e di cultura maggiormente frequentati del territorio.
Primo per importanza il Parco Archeologico del Colosseo, che è certamente una
delle aree storiche più visitate al mondo con i suoi quasi otto milioni di
visitatori nel 2018. Un tuffo nel passato, nei fasti della Roma imperiale, ma
con una forte attenzione anche al presente dove, con un progetto che non
conosce eguali in Italia, la Fondazione “Giorgio Castelli” onlus, di concerto
con la Direzione del Parco, ha integralmente cardioprotetto l’intera superficie
dominata dall’Anfiteatro Flavio.
“Con l’installazione di ulteriori cinque Defibrillatori (che portano a 12 gli apparecchi donati dalla Fondazione al Parco ) – ci
dice il Dottor Vincenzo Castelli, medico ospedaliero e presidente della
Fondazione che ricorda suo figlio Giorgio – abbiamo ulteriormente rinforzato la
dotazione di apparecchi salvavita all’interno di una delle aree archeologiche
più frequentate al mondo. Tutte le installazioni sono monitorate a distanza,
permettendo così il controllo in tempo reale dello stato di carica del
defibrillatore e su un suo eventuale utilizzo, permettendo così di allertare l’organizzazione
dei soccorsi in tempi brevissimi, oltre, naturalmente, ad effettuare la
manutenzione dell’apparecchio in modo puntuale. Alla tecnologia si unisce la
formazione continua degli operatori presenti, in grado di intervenire in
maniera qualificata in caso di arresto cardiaco, effettuando le corrette
manovre di rianimazione cardiorespiratoria e praticando la defibrillazione precoce
sul soggetto colpito che, come è noto, aumenta la possibilità di sopravvivenza
di oltre il 40%.”
Un progetto che ha dimostrato la sua efficacia proprio
qualche mese fa, quando è stato salvato un visitatore colpito da arresto
cardiaco, proprio all’interno del Colosseo.
“Esattamente – prosegue Castelli – un turista statunitense
in visita a Roma, mentre si trovava all’interno della struttura si è accasciato
al suolo privo di sensi. Il tempestivo intervento di uno degli operatori,
addestrato dalla Fondazione Castelli, ha permesso prima di accertare lo stato
di arresto cardiorespiratorio e poi di intervenire con le manovre di rianimazione,
culminate con l’uso del defibrillatore installato poco lontano. Le manovre
hanno avuto successo e il paziente ha potuto attendere l’arrivo dei soccorsi ed
è stato portato in ospedale per gli accertamenti e le terapie del caso. Ad oggi
ci risulta che abbia fatto ritorno negli Stati Uniti, restituito all'affetto
dei suoi cari.”
Un episodio che conferma la bontà di un progetto che
consente, unendo la presenza capillare sul territorio di defibrillatori
semiautomatici e l’addestramento e la formazione di personale anche non
sanitario, di offrire alle oltre sessantamila persone che perdono ogni anno la
vita in Italia per arresto cardiaco, una chance
di sopravvivenza in altri tempi insperata.